L'anello
di Pacinotti consente di utilizzare la
corrente continua per far girare un
motore.
Per capire il principio di funzionamento,
consideriamo una sola
spira i cui capi sono saldati a due semianelli che ruotano insieme ad
essa.
Le due spazzole di carbone S1 ed
S2, fisse in posizione
orizzontale, toccano ora l'uno ora
l'altro semianello e nella spira la corrente
s'inverte. Cerchiamo di capire
la genialità di questa semplice idea di Pacinotti.
Se il piano della spira percorsa dalla
corrente è orizzontale, quindi parallelo al campo B, agisce una coppia di
forze, il cui momento è massimo e la spira ruota.
Quando il piano della spira diventa
verticale e quindi ortogonale al campo B, la coppia ha momento nullo, ma per
inerzia la spira va oltre.
Se non ci fosse l'inversione della corrente
la spira verrebbe riportata indietro e dopo alcune oscillazioni si fermerebbe.
Ma, superata la posizione verticale, la
corrente s'inverte, perchè le spazzole S1 ed S2 scambiano i contatti con i semianelli e la
spira continua a girare nello stesso verso.
Vogliamo
cercare di spiegare perché, quando questo motore gira piano, (alla partenza o durante
le frenate) assorbe una corrente tanto grande che potrebbe anche
bruciarlo, se non si provvedesse,
durante queste fasi ad inserire il reostato che riduce il valore della corrente
a valori sopportabili.
(Sui veicoli che usano questo motore, il reostato viene comandato direttamente dal
pedale dell'acceleratore e del freno, (come avviene ad es. sui tram).
Per capire questi fatti, cominciamo col
fare un ' bilancio di potenza '. Le spire
dell'avvolgimento del motore,
hanno una resistenza R , che è in serie con la resistenza r del reostato.
Vo*
i
rappresenta la potenza fornita dalla
pila, Pm quella meccanica fornita dal motore,
i2 * (R + r) quella
che si trasforma in calore. Ecco il
bilancio di potenza :
Vo
* i = Pm + i2 * (R + r) , da cui possiamo ricavare
:
(1)
i = (Vo - Pm / i) / (R
+ r).
(Non bisogna preoccuparsi se la corrente
compare in entrambi i membri).
Dalla (1) si può appunto capire che, quando
il motore gira piano, per cui Pm è piccola, il numeratore della frazione è
grande e quindi la corrente è
grande e avviene l'opposto quando il motore
gira veloce (potenza grande).
Il termine Pm / i che viene sottratto a Vo della pila, ci fa capire che il
motore si comporta come una forza
controelettromotrice.
Questa non è altro che la f.e.m. indotta
nelle spire a causa
del fatto che ruotano in un campo
magnetico e quindi sono sottoposte ad una
variazione di flusso e alla legge di Lenz.
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