lunedì 2 ottobre 2017

IL MOTORE IN CORRENTE CONTINUA (Idea geniale di Pacinotti)





L'anello  di Pacinotti  consente di  utilizzare la  corrente  continua per far girare  un   motore.

Per capire il principio di funzionamento, consideriamo  una  sola  spira i cui capi sono saldati a due semianelli che ruotano insieme ad essa.

Le due spazzole di carbone S1  ed  S2,  fisse in posizione orizzontale,  toccano ora l'uno ora l'altro semianello e nella spira  la  corrente  s'inverte.   Cerchiamo di capire la genialità di questa semplice idea di Pacinotti.

Se il piano della spira percorsa dalla corrente è orizzontale, quindi parallelo al campo B, agisce una coppia di forze, il cui momento è massimo e la spira ruota.

Quando il piano della spira diventa verticale e quindi ortogonale al campo B, la coppia ha momento nullo, ma per inerzia la spira va oltre.

Se non ci fosse l'inversione della corrente la spira verrebbe riportata indietro e dopo alcune oscillazioni si fermerebbe.

Ma, superata la posizione verticale, la corrente s'inverte, perchè le spazzole S1  ed  S2  scambiano i contatti con i semianelli e la spira continua a girare nello stesso verso.

Vogliamo cercare di spiegare perché, quando questo motore  gira piano, (alla partenza  o  durante le frenate) assorbe una corrente tanto grande che potrebbe  anche  bruciarlo, se  non  si  provvedesse, durante queste fasi ad inserire il reostato che riduce il valore della corrente a valori sopportabili.

(Sui veicoli che usano questo motore,  il reostato viene comandato direttamente dal pedale dell'acceleratore e del freno, (come avviene ad es. sui tram).

Per capire questi fatti, cominciamo col fare un ' bilancio di potenza '.  Le spire  dell'avvolgimento  del motore, hanno una resistenza R , che è in serie con la resistenza r del reostato.

Vo* i  rappresenta la potenza fornita dalla pila, Pm quella meccanica fornita dal motore,
   
 i2 * (R + r)  quella che  si trasforma in calore. Ecco il bilancio di potenza :

  
Vo * i = Pm + i2 * (R + r) ,   da cui possiamo ricavare :

(1)      i = (Vo - Pm / i) / (R + r).

(Non bisogna preoccuparsi se la corrente compare in entrambi i membri).

Dalla (1) si può appunto capire che, quando il motore gira piano, per cui Pm è piccola,  il numeratore della frazione  è  grande  e  quindi la corrente  è  grande  e  avviene l'opposto quando  il  motore gira veloce (potenza grande).

Il termine Pm / i  che viene sottratto a  Vo della pila, ci fa capire  che  il motore si comporta  come una forza controelettromotrice.

Questa non è altro che la f.e.m. indotta nelle spire  a  causa  del fatto  che ruotano in un campo magnetico e quindi sono sottoposte ad una  variazione di flusso e alla legge di  Lenz.

Quando il motore gira piano questa f.e.m. indotta è piccola e la corrente grande.

°°°°°°°°°






Nessun commento:

Posta un commento