martedì 16 gennaio 2018

VERIFICA SPERIMENTALE DELLA VARIAZIONE DI PORTATA DI UN MICRO O MILLI-AMPEROMETRO

Come si fa a misurare correnti maggiori di 1 µA o 1 mA se lo strumento ha solo una di queste  portate?
Sulle prese laterali di questo strumento della Leybold si dispone di una portata di 1 mA = 0.001 A con una resistenza interna dello strumento  Ra  = 100 Ω. 

Ma se si utilizzano le prese superiori lo stesso strumento può misurare anche correnti che vanno da 30 mA a 6 A, quindi correnti il cui valore massimo è di ben 6000 volte maggiore di 1 mA.

Utilizzando solo la portata di 1 mA ed (R=100 Ω)  vogliamo  misurare alcune di queste correnti superiori. Come fare?

Un'analogia, apparentemente strana, potrà aiutarci  a  capire  cosa fare.

L'attraversamento del centro di una città non sopporta una ... corrente di traffico automobilistico di intensità superiore a certi valori, oltre la quale il centro .. scoppia !

Se in parallelo al nostro strumento mettiamo una resistenza da 100 Ω, quindi di valore uguale alla sua resistenza interna), e l'indice va in fondo scala,  per cui la corrente che lo attraversa è ancora 1 mA, e la corrente totale i(tot) = 2 mA.


La resistenza Rs fa le veci di una strada tangenziale parallela a quella del centro  per deviare una parte del traffico.


Se in parallelo al nostro strumento  mettiamo  una resistenza da  50 Ω, quindi se R  Ra / 2 e l'indice del milliamperometro è portato a fondo scala, per cui la corrente che l'attraversa è ancora 1 (mA), è chiaro che nella resistenza Rvanno 2 mA ed i(tot) = 3 mA.

Quindi se si conosce la resistenza interna Ra dello strumento,  in base al valore della resistenza   R(detta 'shunt'), che gli si collega in parallelo, potremo affermare  che  la  corrente totale  che  circola effettivamente nel circuito è doppia, o tripla, ecc. di quella misurata dallo strumento.
E' come se avessimo raddoppiato, o triplicato, ecc. la sua portata.


Dopo questa premessa si può passare all'esercitazione di laboratorio.


Per l'esercitazione occorrono un alimentatore, un reostato, un milliamperometro  di  lavoro (A), un  milliamperometro campione di buona precisione (Ac), 1 cassetta di resistenze campioni (Rs).

Supponiamo che la portata di  A  sia 1 mA  e  che  la sua  resistenza interna R sia di 100 Ω.

Sappiamo  già che due resistenze in  parallelo, come lo sono R, resistenza interna del mA di lavoro ed Rs , hanno la stessa d.d.p. ai capi, per cui risulta : ia * Ra = is * Rs .

Se la corrente che attraversa il mA di lavoro vale : ia=1 mA, e scegliamo  Rs=R/ 9,  risulterà :
is =9*Ra .
L 'amperometro campione Ac confermerà che  è attraversato  da una corrente
1 mA + 9 mA = 10 mA

In queste condizioni si dice che con una resistenza shunt   Rs = Ra / 9  si realizza un POTERE MOLTIPLICATORE uguale a 10.

Analogamente, per realizzare un potere moltiplicatore pari a 100, basterà usare un valore :  RRa/ 99 e per un potere moltiplicatore 1000 il valore  Rs = Ra / 999.

Il potere moltiplicatore ' m ' è uguale quindi al rapporto fra la nuova portata e la vecchia :

m = i(tot) / ia

ed è facile capire che : Rs = Ra / ( m - 1). In cui  Ra è la resistenza interna dell'amperometro di lavoro.


Ed ecco per finire, un Test  :


ooooooooo



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