L’ ELETTROLISI
Se immergiamo due lamine metalliche in una
vaschetta di vetro contenente acqua distillata (quindi priva di sali), ed
applichiamo una tensione fra le lamine, potremo
vedere che, mentre
il voltmetro rivela una tensione,
l'amperometro non segna passaggio di corrente.
Ciò prova che l'acqua pura è isolante. Ma,
se aggiungiamo all'acqua un po' di sale da cucina, la soluzione
comincia a diventare conduttrice (l'amperometro rivela passaggio di
corrente).
Diversi anni fa una donna asciugava i
capelli ai suoi due gemelli nella vasca da bagno. L’asciuga capelli le cascò di
mano e l’acqua non era distillata. I due gemelli sfortunati morirono
istantaneamente.
Gli acidi, i sali e le basi, aggiunti all'acqua
la rendono conduttrice. Per spiegare
il meccansmo della conduzione in
queste soluzioni, (dette
elettrolitiche), seguiremo
come esempio, il comportamento
del cloruro di sodio (NaCl).
Allo stato neutro, il singolo atomo di
sodio ha 11 elettroni, uno solo dei quali nello strato più esterno, mentre il
cloro ne ha 17, di cui 7 nello strato più
esterno. Il cloro
quindi tende ad acquistarne uno nello strato più esterno, per completare
l'ottetto (cosa che gli conferisce stabilità).
Allorchè un atomo di sodio e uno di cloro
reagiscono per formare la molecola di NaCl,
l'atomo di sodio che cede un elettrone, diventa uno ione positivo (Na+ ), mentre l'atomo di cloro che ha un elettrone
in più, diventa uno ione negativo ( Cl-
).
Il legame dei due ioni (Na+) e (Cl- ) nella
molecola, è quindi di tipo elettrostatico.
Quando si scioglie un po' di questo sale nell'acqua, dato che questa ha una grande costante
dielettrica
relativa (81), la forza di
attrazione dei due ioni diventa 81 volte minore che in aria
e l'agitazione termica, anche a temperatura
ordinaria, riesce a dissociare in ioni
dei due segni (Na+) e (Cl- ) molte molecole.
Per ogni temperatura e concentrazione, si raggiunge un equilibrio (dinamico) fra
molecole dissociate e indissociate
(perché se due ioni di segno opposto passano vicini, possono ricongiungersi per formare la
molecola di NaCl neutra).
Una soluzione elettrolitica molto usata in
laboratorio è quella
di solfato di rame, che si dissocia in ioni Cu++ ed SO4--.
Gli ioni Cu++, giunti sul catodo, neutralizzano la
loro carica e per ogni coppia di elettroni catturati, si ha il deposito sul catodo di un atomo
neutro di rame. Quindi ci dev'essere una diretta proporzionalità fra carica
totale che in un dato tempo attraversa il circuito (q=i*t) e
la massa 'm' di
metallo che si deposita sul catodo (o che viene sottratta all'anodo).
Da un punto di vista fisico c'interessa la
legge di diretta proporzionalità fra la massa 'm' di metallo
che si deposita al catodo e la carica
q=i*t che ha attraversato la
soluzione in un dato tempo 't'.
Questa
legge, scoperta da Faraday, è scritta nella forma : (1) m = k*q essendo 'k' una costante
caratteristica, detta equivalente elettrochimico del metallo del sale
usato.
L'equivalente elettrochimico dell'argento è
di 1.118 (mg / C) per cui si può affermare che se la corrente in una
soluzione di AgNO3 (nitrato d'argento) ha l'intensità di 1 (A), per ogni secondo di passaggio della corrente,
si deve avere sul catodo un deposito di 1,118 milligrammi di Ag (.. poco più di 1 mg).
Le pesate sono misure di grande precisione e
pesare l'ampere vuol dire fare una valida taratura.
Grazie alla legge di Faraday (1)
sull'elettrolisi è stato possibile misurare il Numero di Avogadro cioè il
numero di atomi presenti in una massa di 'A' grammi, essendo 'A' il peso atomico
N(Av)=6.023*1023.
Data la validità della (1), possiamo
scrivere la proporzione => m : q = A
: N(Av)*z*e (essendo 'e' la carica elementare, N(Av) il numero di Avogadro) e ‘ z ‘ la valenza
dello ione metallico.
Perché
si depositi un atomo di rame
(z=2) occorre neutralizzare la carica 2*e.
Per N(Av) atomi ne
occorre N(Av)*z*e.
In laboratorio possiamo misurare la carica
q = i*t mantenendo la corrente di intensità costante per un certo
tempo t. Prima abbiamo pesato il catodo
per conoscere poi, per differenza la massa di metallo che si è depositata dopo
il passaggio della corrente e controllare così la legge di Faraday.
Interrotta la corrente abbiamo asciugato il
catodo con aria calda prima di misurare la massa finale.
I risultati ottenuti sono stati in ottimo
accordo con la legge di Faraday dell’elettrolisi.
oooooo
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