VERIFICHIAMO
IN LABORATORIO COME FAR MISURARE UNA TENSIONE AD UN MILLI O
MICROAMPEROMETRO
E' possibile misurare una tensione con un milliamperometro?
Indirettamente è possibile. Se si
moltiplica la sua resistenza interna Ra per l’intensità della corrente che sta
misurando, si ricava il valore della
d.d.p. ai suoi estremi. Solo che questa d.d.p. in genere è troppo piccola. Se
ad es. usassimo ancora il milliamperometro di resistenza interna Ra = 100 Ω e
portata 1 mA, con 0.1 V ai suoi estremi andrebbe in fondo scala e con una
tensione maggiore, l’alta corrente lo brucerebbe.
Se
in serie al mA, di resistenza interna Ra , colleghiamo una resistenza addizionale
Radd uguale ad Ra o a 9*Ra o a 99*Ra o a 999*Ra, e se l’indice va al fondo scala potremo affermare che V(AB) vale 0.2 V o 1 V o 10 V.
Infatti se ad es. la corrente che attraversa le due resistenze Ra ed Radd è di 1 mA ed Radd = 99*Ra è facile capire che V(AB) =V(AM)+V(MB) = 0.1 + 9.9 = 10 V.
Si è moltiplicato per 100 la portata del solo milliamperometro.
Con (1) Radd = (m-1)*Ra viene
moltiplicata per ‘ m ‘ (potere
moltiplicatore) la tensione massima che il nostro strumento può misurare.
Infatti se vogliamo che sia V(AB)
= m*V(AM) dato che
V(AB) = V(AM)+V(MB) = m*V(AM) per cui si ha : V(MB) = (m -
1)*V(AM) quindi
: i*Radd = i*Ra*(m
– 1) e dividendo per ‘ i ‘ entrambi i membri resta dimostrata la 1).
Basterà collegare i due estremi A e B in
parallelo ai due punti fra i quali interessa misurare la d.d.p. (Due o più
resistenze collegate in parallelo fra loro, hanno la stessa d.d.p. ai capi).
Vc è un voltmetro campione che ci consentirà di verificare se
la d.d.p. agli estremi della serie Ra + Radd è in accordo con la formula (1).
La resistenza Radd, come abbiamo
già fatto con lo shunt, verrà realizzata con delle cassette di resistenze (qui
di valore alto).
Ecco una tabella di valori possibili da
provare :
R (add)
|
iA
|
V (add)
|
Vc
|
m
|
(Ω)
|
(A)
|
(V)
|
(V)
|
|
9*Ra
|
0.001
|
0.9
|
1
|
10
|
99*Ra
|
0.001
|
9.9
|
10
|
100
|
999*Ra
|
0.001
|
99.9
|
100
|
1000
|
4*Ra
|
0.001
|
?
|
?
|
?
|
24*Ra
|
0.001
|
?
|
?
|
?
|
Si può verificare che R(add) = (m-1)*Ra
m = nuovo fondo scala/vecchio fondo scala
conclusioni
Una cosa molto importante da capire è che la d.d.p. che
si misura risulta sempre minore di quella preesistente all'inserimento dello
strumento.
Succede una cosa analoga
a quella del
modello idraulico, disegnato accanto.
Il livello che si misura è minore di quello preesistente
all'inserimento del tubicino laterale, ma
è facile capire
che l'errore che si commette
risulta tanto minore quanto minore è la
sezione del tubicino , in confronto a quella del recipiente.
Con questo circuito potremo verificare che
la tensione che misura un voltmetro risulta tanto più vicina al valore preesistente, quanto maggiore è la sua resistenza interna.
Supponiamo che le tre resistenze siano uguali a 10 (Ohm)
ciascuna, per cui è facile capire che a tasto ' t ' aperto, risulta
V(MN) = 20 V.
Supponiamo che la resistenza interna del
generatore Vo sia trascurabile in confronto a
R(tot ) = 30 (Ω).
Se Rv = 1000 Ω , a tasto chiuso risulta : R (tot)
= 29.9 Ω , i (tot) =
2.007 A, V(MN) = 19.9 V
Per cui la tensione misurata è diminuita
dello 0.7 % rispetto ai 20 V preesistenti.
Se Rv = 10000 Ω , a tasto chiuso
risulta : R (tot) = 29.99 Ω ,
i (tot) = 2.0007 (A) , V(MN) = 19.99 V per cui la
tensione misurata è diminuita dello 0.07 % rispetto ai 20 V preesistenti.
La caratteristica di un voltmetro è data in Ω / V cioè la sua resistenza interna per ogni
volt di fondo scala.
segue un test
ooooooooooooooooooo
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