L'ENERGIA ELETTRICA INTRODOTTA SUBITO PER VIA SPERIMENTALE
Sul primo valore 6 V non ci sono dubbi. E’
la tensione di lavoro normale. Se vogliamo che la lampada faccia la sua giusta
luce, la tensione ai suoi estremi
dev’essere 6 V. Se fosse minore la lampada farebbe meno luce o apparirebbe addirittura spenta e se fosse maggiore di 6 V, il suo filamento verrebbe bruciato.
Ma cosa vorrà dire 5 W ? Gli allievi sanno
già dalla meccanica che il Watt è l’unità di misura della potenza meccanica. 1
W = 1 Joule / secondo e possiamo immaginare che questa lampada da un generatore
a 6 V dovrebbe assorbire un’energia di 5 Joule per ogni secondo di funzionamento.
Come misureremo questa energia ?
Per fare un altro piccolo passo
avanti, ricordo che la tensione V
misurata dal voltmetro, per definizione,
è uguale al rapporto fra il lavoro ' L ' che fanno le forze elettriche per
spostare una carica ‘ q ' e la carica stessa : V = L / q.
Quindi possiamo calcolare L = V *
q. La d.d.p. è
6 V (ce lo
garantisce il voltmetro), ma come misurare quanta carica q viene spostata
attraverso il filamento della lampada in un dato tempo ?
Infatti, dato che l'intensità di una
corrente elettrica è definita come rapporto fra la carica q che
attraversa una sezione qualsiasi del filamento in un certo tempo t ed il
tempo stesso, i = q / t, possiamo ricavare
: q = i * t. Quindi risulta :
L = V * q = V * i * t .
Utilizzeremo questa importantissima relazione per
calcolare l'energia elettrica assorbita in un tempo ' t ' o meglio ancora senza
misurare il tempo t, ricavando direttamente la potenza :
W = L / t = V *
i * t / t = V * i
Il
contasecondi non sarà necessario. Per controllare che la potenza nominale della
lampada sia proprio 5 W , basteranno
l’amperometro e il voltmetro.
Possiamo accendere la lampada e CONTROLLARE.
Ecco i risultati delle nostre misure :
V = (6 ± 0.1) V , i = (0.85 ± 0.01) A , W = (5.1 ± 0.1) W
Con un errore relativo di circa il 2 % abbiamo ammesso che il costruttore della lampada ha fatto il suo dovere e il collaudo ha dato esito positivo.
Anche dei profani sanno che le lampade che
abbiamo in casa hanno
potenze che vanno
dai 15 W ai 100 W mentre lo
scaldabagno (elettrico) ha una potenza che può andare dai 1000 ai 2000 W (cioè 1 kW
e 2 kW).
Un climatizzatore può
avere anche potenze superiori
ai 3 kW
e può capitare che il
limitatore di corrente scatti, se
richiediamo più di 5 kW.
Al variare della potenza, varia la corrente
assorbita (dato che : W = V* i).
Se abbiamo la necessità di utilizzare una potenza superiore, dobbiamo
modificare il contratto con la Società elettrica, che ci cambierà il
limitatore, ma ci farà pagare un po’ di più perché sulle linee dovrà
mantenere una maggior corrente ed
aumenterà anche la frazione
dell'energia elettrica che si trasformerà in calore sulle linee che
inevitabilmente hanno una resistenza elettrica.
Anziché
in Joule, l'energia elettrica viene spesso espressa in kWh (leggi
chilowattora), essendo 1 kWh = 1000 Watt * 1 h = 1000 J/s *
3600 s = 3.600.000 J.
L'uso del
kWh consente di esprimere l'energia elettrica con numeri non
troppo grandi. Anche la famiglia più modesta, in 1 mese assorbe più di 1
miliardo di Joule (pari a 280 kWh).
Se una singola famiglia vuole disporre di
una potenza di 5 kW, in un edificio con
6 appartamenti si richiedono 30 KW e in
un grattacielo ?
Per produrre 1 kWh la Società elettrica
deve bruciare circa 1 litro di petrolio.
Più energia elettrica assorbiamo, più
inquiniamo.
La formula della potenza elettrica (W = V *
i), ci fa anche capire il motivo per cui l'energia
elettrica fra due centri abitati non
troppo vicini, venga fatta viaggiare ad alta tensione. A parità di potenza W
, se la tensione V è alta, la
corrente è più piccola e risulta così minore la frazione
dell'energia elettrica trasformata in calore lungo le linee.
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